L’amore fa male, recensione

Germana (Stefania Rocca) è una quarantenne con una figlia che si ritrova con un sogno che non riesce a perseguire, quello di diventare attrice e si trascina da anni in una relazione extraconiugale cone un avvocato benestante che come di consueto promette cose che poi puntualmente non mantiene. Germana un giorno incontra Gianmarco (Paolo Briguglia), un giovane immobiliarista che sembra finalmente rappresentare ciò che la donna ha sempre cercato in un uomo e si lascia travolgere dalla passione, ignorando però che Gianmarco, oltre ad essere un amico di vecchia data della sua vicina ed amica Elisabetta (Nicole Grimaudo) è padre di un bambino e già sposato con Antonia (Diane Fleri), con cui l’uomo attraversa una crisi. Il destino imbastirà per tutti un inaspettato confronto sullo sfondo di una villa in Sicilia, dove tutti si ritroveranno riuniti intorno ad una tavola imbadita e in cui segreti e verità si intrecceranno all’insegna di un catartico gioco delle parti.

Debutto su grande schermo per Mirca Viola, attrice e showgirl che si cimenta con una intrigante digressione sui rapporti amorosi nell’odierno teatrino dei sentimenti celati,   imbastendo un messincena all’insegna del corale, ricca di personaggi e purtroppo di troppi spunti, troppe sono le questioni da sviscerare in una sceneggiatura che rivela debole e dal forte impianto televisivo, difetto purtroppo di molte recenti produzioni italiane.

Se il parterre di volenterosi attori, la Grimaudo in testa, si da un gran da fare per rendere credibili personaggi troppo stereotipati, una mancanza di equilibrio nelle loro azioni, gli uomini ingannatori tout-court e le donne vittime designate, sbilancia troppo la narrazione rendendola poco realistica, a questo si aggiunge la scelta coraggiosa, ma azzardata per un’opera prima di cimentarsi con quello che gli americani definiscono dramedy, un genere che ibrida commedia e dramma, molto complesso da gestire e infatti il film della Viola resta in perenne bilico tra serio e faceto.

Con L’amore fa male siamo di fronte ad un’opera prima indecisa e poco incisiva, ma che resta comunque un’opera prima e quindi aperta a miglioramenti e ad un’evoluzione che speriamo di vedere in un prossimo progetto della neo-regista.

Note di produzione: nel cast figurano anche Stefano Dionisi e David Coco, le musiche sono di Andrea Guerra.