L’altra sporca ultima meta: recensione

longest_yard_ver2Paul Crewe (Adam Sandler) è una testa matta, la sua carriera nel football è ormai finita, il suo caratteraccio ed un’inclinazione alla bottilgia ne hanno fatto un personaggio borderline e una sera, dopo un litigio con la sua ragazza, Crewe le ruba l’auto e da il via ad un inseguimento con la polizia che lo vedrà finire dritto in prigione per guida in stato d’ubriachezza e furto d’auto.

I suoi problemi con l’alcool e la fine della carriera sono dovute a voci che lo vedono implicato in alcune partite sospette, ma al direttore del penitenziario Hazen ( James Cromwell) tutto questo importa poco, appassionato di football costringe letteralmente Crewe ad organizzare una squadra di detenuti per far allenare la sua squadra di guardie della prigione.

Se all’inizio Crewe è titubante, visto l’affiatamento crescente con i suoi nuovi compagni di squadra e l’aiuto dell’ex-allenatore Nate Scarborough (Burt Reynolds, accetterà di far giocare la sua  squadra con quella dei secondini per dare a questi ultimi una bella lezione in una partita con tanto di pubblico, ma il direttore della prigione ha in mente tutt’altra cosa…

Il regista Peter Segal conosce la comedy e l’ha affrontata nel corso della sua carriera sia in chiave romance, con il godibile 50 volte il primo bacio che action come nello spassoso Agente Smart casino totale, questa sua esperienza da ritmo e look giusto a questa operazione remake che vede rileggere il classico prison-movie datato 1974 Quella sporca ultima meta con Burt Reynolds.

Questo aggiornamento del film del ’74 è una divertente commistione di prison-movie e comedy sportiva, che punta sul protagonista e una serie di gag ben rodate ma sempre divertenti, Sandler sa contenersi e diverte e coinvolge senza bisogno di strafare.

Il cast di contorno vede nomi di richiamo come Chris Rock e Burt Reynolds e caratteristi di tutto rispetto come James Cromwell e David Patrick Kelly, più una serie di personaggi veramente esilaranti che comprendono psicopatici, giganti buoni e mostrusi serial killer, insomma possiamo sicuramente affermare che stavolta il regista Peter Segal ha fatto un bel Touchdown.