L’alba del pianeta delle scimmie, recensione in anteprima

Will Rodman (James Franco) è uno scienziato di San Francisco con un padre condannato dall’Alzheimer e una rivoluzionaria ricerca genetica in sviluppo che sta per fare un decisivo balzo in avanti, passando dalla sperimentazione sulle scimmie a quella sugli esseri umani. Purtroppo una delle cavie che avrebbe dovuto dare la prova dell’avanzamento in positivo della ricerca in questione, proprio il giorno della presentazione impazzisce causando la fuga dei finanziatori e uno stop al lavoro di Rodman. Lo scienziato dopo il disastroso accaduto porterà a casa dal laboratorio un cucciolo di scimpanzè nato in cattività a cui darà nome Caesar (Andy Serkis) e deciderà di provare comunque sul padre, che peggiora di giorno in giorno la sua cura sperimentale che non solo funzionerà, ma regalerà al genitore una nuova giovinezza cerebrale e un aumento delle capacità cognitive.

Nel frattempo Caesar, nato da una delle cavie più promettenti del laboratorio, la stessa che poi diede in escandescenze il giorno della presentazione, rivela un’intelligenza al di sopra della norma sfiorando a più riprese lo strabiliante, un’intelligenza che con l’evolversi lo porterà sempre più vicino alla consapevolezza di un essere umano, sino a che lo scimpanzè svilupperà carismatiche doti da leader e capacità strategiche che lo vedranno capeggiare una vera e propria ribellione di primati, con San Francisco messa a ferro e fuoco e una nuova razza di scimmie in evoluzione in procinto di rimpiazzare gli esseri umani come razza dominante del pianeta.

Ogni qual volta sentiamo il termine reboot bisogna ammettere che qualche fastidio lo si prova, ultimamente Hollywood tra rifacimenti e riavvii ha dato vita a diversi film tra l’insipido e l’inutile, quindi immaginate la nostra preoccupazione quando abbiamo sentito che non solo si sarebbe tentato di riavviare una saga cult come quella del Il pianeta delle scimmie che nonostante i suoi alti e bassi creativi ha segnato indelebilmente la storia della fantascienza, ma che alle meraviglie sfoggiate dal make-up artist Rick Baker nel remake The Planet of the Apes di Burton si sarebbe preferito ricorrere ad un make-up realizzato totalmente in CGI e perfomance capture.

Stavolta però dobbiamo ammettere che entrambe le iniziative, sia l’operazione reboot che il make-up in CGI sono perfettamente riuscite, la Weta Digital  dopo King Kong si è messa ulteriormente alla prova ed è riuscita ancora a fare meraviglie, creando un nuovo Gollum stavolta in formato primate e il regista Ruper Wyatt, che per nostra fortuna non è troppo avvezzo ai triti meccanismi da remake made in Hollywood ha dato al film una decisa impronta personale, puntando sia sull’action, le sequenze della rivolta sono magnifiche, sia su un’altra grande performance di Andy Serkis ex-Gollum e qui nuovo Caesar, che anche stavolta ci regala una gamma espressiva che va al di là dei grotteschi personaggi figliati dal motion-capture compulsivo di Zemeckis e che ripropone il grande lavoro fatto sul King Kong di Peter Jackson, dandogli in questo caso una dimensione più umana e un notevole carisma.

L’alba del pianeta delle scimmie va al di là delle piu rosee aspettative, fornisce un valido riavvio alla saga, mette dopo Avatar un ulteriore e importantissimo tassello alla recitazione in CGI in continuo evolvere e per una volta non fa rimpiangere e soprattutto non ridicolizza l’originale trasformandolo in un teen-movie, evitando con intelligenza di far infuriare i fan di lunga data.

Nelle sale a partire dal 23 settembre 2011

Note di produzione: Nel cast anche la Freida Pinto di The Millionaire e John Lithgow recentemente visto nei panni del serial killer Trinity nella serie tv Dexter, il film che cronologicamente sarebbe il sesto della saga è molto simile come presupposti al quarto film della serie originale: 1999-La conquista della Terra, in origine per la parte di James Franco era in lizza Tobey Maguire. La Weta Digital oltre a curare gli effetti speciali del recente prequel X-Men: l’inizio si occuperà anche della post-produzione dell’atteso Lo Hobbit di Peter Jackson.