La casa dei fantasmi, recensione

haunted_mansion_ver1 []Lo zelante agente immobiliare Jim Evers (Eddie Murphy) gestisce con la moglie una proficua agenzia immobiliare, purtroppo mentre lei cerca di ritagliare del tempo dal lavoro per dedicarlo ai figli, lui troppo occupato a vender case si dimentica spesso e volentieri della prole, causando l’irritazione della bella consorte.

Proprio quando Evers ha deciso di passare del tempo con la sua famiglia, lontano da appartamenti, ville e case sfitte, ecco arrivare un’improvvida telefonata che gli chiede di occuparsi immediatamente della vendita di un antichissimo e monumentale maniero.

Troppo ghiotta la possibilità di una cospicua commissione, cosi Evers in procinto di partire per un week-end con moglie e figli, decide di fare una veloce capatina al maniero per firmare i necessari documenti prima di proseguire il viaggio.

Purtroppo la vetusta magione si rivelerà infestata da fantasmi, e la vendita della casa una trappola ordita dagli irrequieti ectoplasmi per sbarazzarsi di una maledizione che da secoli grava sulle loro anime.

La casa dei Fantasmi è il primo dei due progetti sviluppati sui concept  delle più famose attrazioni dei parchi a tema made in Disney, l’atro è la fortunata trilogia avventurosa de I pirati dei Caraibi.

Qui si punta su un horror molto light studiato per attirare un pubblico di famiglie con l’immancabile rappresentante del genere family Eddie Murphy e suggestioni alla Scooby-doo, ma il risultato finale si rivela un gran pasticcio.

Se dal lato prettamente tecnologico il film è una vera gioia per gli occhi, grande sfarzo scenografico e tecnologico con qualche sconfinamento nell’horror più impegnativo che potrebbe risultare indigesto per i più piccini, vedi cripta con famelica orda di zombi, il resto è una forzatissima storia messa su alla bell’e meglio per citare tutte le meraviglie hi -tech che vengono sfoggiate nella Haunted Mansion disneyana.

Il film, nonostante l’impegno profuso nella messinscena, si rivela un debole giocattolone hi-tech, con molte suggestioni visive davvero intriganti tipiche del genere case infestate, ma troppo edulcorate e senza un minimo di storia a supportarle, infatti il film rimane un deludente progetto a se stante, mentre i pirati de La maledizione della prima luna sbancano ai botteghini e figliano un’entusiasmante trilogia.