Il tesoro dell’Amazzonia, recensione

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Beck (Dwayne Johnson) è conosciuto nell’ambiente come un esperto cacciatore di taglie capace all’occorenza di recuperare qualsiasi oggetto o persona che sia quantificabile monetariamente, una sua peculiarità è quella di non usare armi da fuoco durante gli scontri che inevitabilmente si trova ad affrontare durante lo svolgimento del suo lavoro, questa sua scelta dipende da una brutta esperienza avuta in passato.

Beck però non è un indipendente, il suo boss l’ambiguo Billy Walker a cui deve del denaro e da cui non riesce a sganciarsi, gli propone di andare in Amazzonia a recuperargli il figlio improvvisatosi cacciatore di tesori, Beck che ha il desiderio di ritirarsi ed aprire un ristorante strappa un accordo che prevede che questo sia il suo ultimo lavoro.

Beck arrivato a El Dorado, un sperduto villaggio nel mezzo della foresta pluviale sotto il giogo di Hatchet (Christopher Walken) un losco uomo d’affari che ha il completo controllo di ogni attività commerciale della zona, scova e cattura Travis Walker (Sean William Scott), ma nel frattempo non può fare a meno di attirare l’attenzione di Hatchet e dei suoi scagnozzi.

Beck scoprirà che Travis è alla ricerca di un prezioso ed antico manufatto d’oro dal valore inestimabile che una volta recuperato potrebbe ridare libertà e indipendenza agli abitanti ddi  El Dorado, un manufatto a cui Hatchet non ha intenzione di rinunciare come non ha intenzione certo di rinunciare alla sua città, quindi il piano del boss è che Travis deve restare a piede libero per continuare la ricerca e Beck deve essere convinto a tornare in patria o in alternativa fatto sparire.

Terza apparizione su grande schermo per l’ex-wrestler Dwayne The Rock Johnson, quarta se si calcola il teen-movie Longshot uscito in sala solo in Germania, dopo la guest nel sequel La Mummia-Il ritorno e lo spin-off da protagonista Il Re Scorpione.

Alla regia di  questa avventurosa action-comedy l’eclettico attore, produttore e regista Peter Berg, all’attivo la black-comedy Cose molto cattive, lo sportivo Friday Night Lights, da cui lo stesso Berg trarrà una fortunata serie tv, e il sorprendente Hancock con Will Smith.

Berg conosce a menadito il cinema di genere, guardando il film tra i molti titoli ci viene in mente anche il nostrano Più forte ragazzi! con Bud Spencer e Terence Hill, reclutando per l’occasione Sean William Scott, lo spassoso Steve Stiffler nella serie American Pie, la sensuale Rosario Dawson e un villain extra-lusso come Christopher Walken, visibilmente divertito nei panni del viscidissimo Hatchet.

I duetti tra Johnson e Scott funzionano a dovere, la parte action idem, non manca la suggestiva location esotica, le scazzottate e una caccia al tesoro, insomma ci si diverte e per un film come questo, che punta all’intrattenimento puro, l’obietttivo è senza alcun dubbio raggiunto.

Note di produzione: nel film fa una comparsata flash in una sorta di passaggio del testimone tra divi da action Arnold Schwarzenegger, mentre il regista Peter Berg ha una corposa filmografia in veste d’attore, in tv Alias ed Entourage mentre sul grande schermo l’horror di Craven Sotto shock, il thriller Collateral e l’action Smokin’ Aces.