Il cinema preferisce gli uomini con la barba

Noah, prima immagine ufficiale di Russell Crowe (3)

E’ la moda che influenza il cinema o il cinema che influenza la moda? Il dilemma dell’uovo e della gallina torna prepotentemente in questi giorni a proposito dei personaggi maschili che appariranno sugli schermi in questo 2014.

Se gli uomini continuano a preferire le bionde, Hollywood preferisce gli uomini barbuti. Sia che si parli di film biblici, peplum o contemporanei il fenomeno “peloso” è più presente e vivo che mai.

La più folta – e più giustificata visto il contesto – è quella che avrà  Russell Crowe nei panni di Noè, nel kolossal biblico diretto da Darren Aronofsky che narra le fasi della costruzione dell’Arca prima del Diluvio universale. In Italia ad aprile.

Anche Christian Bale sarà in versione barbuta nei panni di Mosè in Exodus, diretto da Ridley Scott. A dicembre del 2014 (ma negli Stati Uniti).

Barba sparuta per Dwayne Johnson  nei panni (si fa per dire) di Ercole, in Hercules: The Thracian Wars, regia di Brett Ratner. Al cinema dalla settimana di ferragosto del 2014.

Ma l’antichità la fa da padrona che in Pompeii, pellicola ambientata nel 79 d.C.  anno del disastro della città omonima, diretta da Paul W.S. Anderson e interpretata dal, barbuto naturalmente, Kit Harington, interprete di Milo, giovane schiavo che vuole sposare la figlia del suo padrone. In uscita dal 20 febbraio.

Altri barbuti in sala: il 27 un pelosissimo Vincent Cassel ne La bella e la bestia,  barbuto in quanto naufrago anche  Robert Redford in All is lost, dal 6 febbraio, così come Murray Abraham ne Il mistero di Dante di Louis Nero in uscita una settimana dopo.