I quattro dell’Ave Maria, recensione

I quattro dell'ave maria

Cacopoulos (Eli Wallach)  bandito ormai anziano e scarcerato da poco, vuole rifarsi del tempo perduto e decise di derubare Hutch Bessy (Bud Spencer) e Cat Stevens (Terence Hill), due avventurieri che hanno appena recuperato un carico d’oro trafugato, strappandolo ad un temibile bandito.

Hutch e Cat però non si arrendono e si mettono sulle tracce del ladro e dell’oro, ma ogni qual volta stanno per acciuffarlo, lo scaltro Cacopoulos riesce sempre a farla franca. Nel frattempo il bandito in cerca del responsabile della sua villeggiatura dietro le sbarre, il biscazziere Drake (Kevin McCarthy), lo rintraccia e proprio mentre sta per consumare la sua vendetta, Hutch e Cat riescono a catturarlo.

l’agognata vendetta sembra ormai un miraggio, ma Cacopoulos propone ai due amici di allearsi e sbancare la bisca di Drake che si scoprirà avere tutti i tavoli truccati. Scoperto l’inganno e il meccanismo della truffa i tre riusciranno a vincere una somma talmente ghiotta da far dimenticare a Cacopoulous i suoi intenti omicidi, lasciando che siano le autorità ad occuparsi del truffaldino Drake.

I quattro dell’Ave Maria è il secondo film della trilogia spaghetti-western diretta da Giuseppe Colizzi, composta dal precedente Dio perdona…io no! (1967), film che vede l’esordio sul grande schermo della coppia Bud Spencer e Terence Hill, e il successivo La collina degli stivali (1969), predecessore de Lo chiamavano Trinità in cui Enzo Barboni trasformerà il dinamico duo in star del botteghino.

Grande guest per questo secondo capitolo, alla coppia Spencer/Hill si unisce il veterano Eli Wallach nei panni di Cacopoulos, Wallach aveva recitato due anni prima in un ruolo simile nel cult di Sergio leone Il buono, il brutto e il cattivo, dove l’attore vestiva i panni del bandito Tuco.

Inutile dire che l’alchimia che farà la fortuna della coppia va consolidandosi, e il genere calza a pennello ai due attori, qui la venatura comedy è ancora sfumata, anche se le caratteristiche dell’avventura picaresca già si delineano. Molto fa la performance di Wallach che da buon veterano si amalgama bene con i colleghi, che bisogna ammetterlo non sfigurano mai, reggendo in maniera soprendente la scena.