Hobo with a shotgun, recensione in anteprima

Hobo (Rutger Hauer), un senzatetto in viaggio su di un treno, approda in una cittadina in mano alla criminalità e alla più folle e anarchica violenza, non appena entrato in città si accorge subito che il luogo è ormai fuori controllo e nelle mani del bieco Drake (Brian Downey), un boss che gestisce tutte le attività criminali della zona supportato dai suoi due figli psicopatici Slick (Gregory Smith) ed Ivan (Nick Bateman).

Dopo aver assistito alla decapitazione pubblica del fratello di Drake, Hobo interverrà in aiuto di Abby (Molly Dunsworth) una giovane prostituta finita nelle mani di uno dei figli del boss, che avrà la peggio e verrà consegnato da Hobo alla polizia, purtroppo  l’intero distretto è al soldo di Drake e Hobo dopo aver subito qualche sevizia finirà sanguinante in mezzo alla strada dove ad aiutarlo troverà di nuovo Abby che lo porterà nel suo appartamento prestandogli le prime cure.

Capita l’antifona Hobo cercherà di stare alla larga dai guai e raccimolato qualche dollaro deciderà di acquistare un tosaerba con il quale ha internzione di iniziare una piccola attività di giardinaggio, ma proprio mentre è intento ad acquistare l’agognato tosaerba un terzetto di rapinatori entra nel negozio minacciando una donna con un bambino, a quel punto adocchiato un fucile a pompa su uno scaffale Hobo deciderà di cambiare i suoi piani intraprendendo una più soddisfacente carriera da vigilante, così stesi i tre entrerà in modalità mattanza seminando cadaveri per la città tra spacciatori, pedofili vestiti da babbo natale e viscidi pappa che sfruttano minorenni.

Le gesta di Hobo daranno il via a vere e proprie ronde di cittadini inferociti e stanchi di subire e la città comincerà a diventare più vivibile, almeno fino a quando Drake non ristabilirà l’ordine inviando i suoi due figli a dar fuoco ad uno scuolabus pieno di bambini, un messaggio che arriverà forte e chiaro alla cittadinanza, o si aprirà subito  la caccia ai senzatetto o tutti i bambini della città finiranno arrosto.

Così Hobo si troverà tra la polizia corrotta che gli da la caccia e un’orda di cittadini presi dal panico che cominceranno ad uccidere ogni senzatetto o presunto tale che gli si parerà di fronte e se questo non bastasse Drake nel frattempo ha assoldato una coppia di killer da incubo conosciuti cone La peste, che avranno il compito di catturare Hobo e consegnarlo a Drake che ha organizzato per lui uno spettacolino davvero niente male.

Attendevamo con una certa curiosità il debutto su grande schermo del giovane filmaker canadese Jason Eisener, promessa del cinema horror con una spiccata indole per lo splatter messa in luce nel memorabile cortometraggio Treevenge in cui un’orda di alberi di Natale si ribellava in prossimità delle feste massacrando un’intera cittadina.

Eisener oltre a conquistarci da subito con una memorabile intro, non lesina certo colpi bassi, sangue, viscere ed iperviolenza raggiungono vette tali da superare il Planet Terror di Rodriguez ed ammiccare ai lidi nipponici di cult come Tokio Gore Police, se amate il genere siamo di fronte ad un piccolo capolavoro che farà gongolare i cultori del cinema trash, ma in questo caso con quel guizzo artistico e citazionista che eleva la pellicola di Eisener al film di culto, una vera lezione di stile e sfrontatezza da cui dovrebbero trarre lezione sia Patrick Lussier con il suo edulcorato fumettone per teenager Drive angry, ma anche il troppo patinato dittico Crank della premiata ditta Neverldine/Taylor.

I personaggi di Hobo with a shotgun sono brutti, sporchi e cattivi, lo splatter e la violenza sono alla luce del sole, quindi ripetiamo chi non ha lo stomaco necessario è meglio che punti altrove la sua attenzione, Eisener inoltre cita palesemente in una sequenza il cult di Sam Raimi Evil dead, mette in scena una città da incubo metropolitano tra degrado urbano e senzatetto alla Street Trash e sequenze in notturna che ricordano la crepuscolare New York-prigione di 1997-Fuga da New York di Carpenter, Rutger Hauer è assolutamente perfetto con il suo carico di rughe e non sfigura neanche di fronte al roccioso Machete di Denny Trejo.

Hobo with a shotgun è un piccolo gioiello destinato però come lo slasher Hatchet a un pubblico di cultori, il regista Jason Eisener è un vero tarantinato doc e si presenta come una sorta di fratellino pestifero del miglior Robert Rodriguez, con in più un’anarchica vena di politicamente scorretto che non risparmia neanche i bambini, insomma di questi tempi cotanta sfrontatezza va solo premiata, naturalmente se volete qualcosa di più addomesticato c’è sempre il finto-tarantino di Lussier.

Note di produzione: il film come il Machete di Rodriguez è un ampliamento di uno dei finti-trailer presenti all’interno di Grindhouse, il budget investito è stato di 3 milioni di dollari, in coda post una clip con il brano della colonna sonora Run with Us cantato da Lisa Lougheed, sigla della serie tv d’animazione anni ’80 The Raccoons.