Freerunner – Corri o muori, recensione in anteprima

Ryan (Sean Faris) e un gruppo di patiti del parkour fanno un sacco di soldi spingendosi ai limiti della resistenza fisica, contribuendo così ad un lucroso giro di scommesse clandestine che gli permette di guadagnare bene, questo fino a quando non verranno sequestrati, drogati e al loro risveglio non si ritroveranno dotati di collari esplosivi a tempo. L’artefice del rapimento è l’ambiguo Mr. Frank (Danny Dyer) che ha organizzato un letale torneo in diretta in cui danarosi, loschi e compulsivi giocatori  d’azzardo collegati da tutto il mondo scommettono per diletto sulla vita e l’eventuale morte per detonazione degli otto giovani partecipanti al torneo: Ryan, Kid Elvis, Mitch, Decks, Turk, West, Freebo e Finch.

Il gruppetto dovrà quindi attraversare la città in 90 minuti rispettando alcuni checkpoint obbligatori che gli permetteranno di resettare il timer e proseguire indenni la gara. Il primo che raggiungerà la destinazione designata riceverà un milione di dollari in contanti, naturalmente non esistono ne un secondo posto ne un premio di consolazione che non sia una veloce ed esplosiva dipartita.

Debutto alla regia per il produttore e sceneggiatore Lawrence Silverstein, uno specialista in direct-to video che per il suo esordio dietro la macchina da presa resta nel suo ambito, il film negli States è stato distribuito direttamente in home-video, sfruttando con consumata dovizia il risicato budget a disposizione.

Freerunner – Corri o muori si presenta come il classico riempitivo da programmazione estiva, un action senza pretese, che come quasi tutti gli action indirizzati al mercato home-video cerca di sopperire ad uno script prevedibile e ad una recitazione appena accettabile o con un protagonista carismatico e qui ahinoi non c’è proprio nessuno che possa prendersi tale onere, oppure dinamicizzando al massimo la messinscena onde coprire le lacune dello script ed è questo il caso, visto che il regista punta tutto sulla spettacolarità del parkour, un montaggio frenetico e una regia piuttosto vivace che miscela macchina a spalla, split screen, riprese da svariate fonti video onde replicare un rutilante effetto reality e un divertente show parallelo, in cui il gruppo di sordidi giocatori d’azzardo e un esagitato Danny Dier vengono caratterizzati in stile macchietta.

Freerunner – corri o muori è indirizzato ad un pubblico giovane cresciuto a reality, hip hop ed Mtv, quindi piacerà a chi ha apprezzato il recente Step up 3D. A dirla tutta il film di Silverstein mantiene cio che premette, l’importante è avere la consapevolezza di essere di fronte ad un film concepito per una veloce e indolore fruizione casalinga, che ha un unico punto di forza nelle sequenze d’azione (che rappresentano 1l 99% del girato) e in cui tutti i limiti di una produzione direct-to-video si palesano su schermo ad ogni sequenza, partendo da una recitazione troppo enfatica (la provenienza teatrale dell’attore inglese Danny Dier in questo caso diventa un limite) sino ad arrivare ad un risicatissimo canovaccio che rubacchia idee qua e là dal B13 di Luc Besson al britannico The Tournament (ancora inedito in Italia), senza dimenticare l’omaggio al cult Battle Royale.

Nelle sale a partire dal 13 luglio 2012

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Note di produzione: Sean Faris (Ryan) è stato protagonista del dramma sportivo Never Back Down – Mai arrendersi e del cinegame King of Fighters; il regista Lawrence Silverstein ha prodotto il thriller Dark Memories – Ricordi terrificanti e sceneggiato The Cell 2 – La soglia del terrore. Il film ha fruito di un budget di 5 milioni di dollari.

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