FBI Protezione Testimoni 2, recensione

Dopo gli accadimenti del primo film ritroviamo Oz (Matthew Perry) sposato con la bellissima moglie in dolce attesa Cynthia (Natasha Henstridge) e impegnato a vivere una vita tranquilla in quel di Beverly Hills, almeno fino a quando Cynthia non viene rapita da uno scagnozzo che sta lavorando per il boss Lazlo Gogolak (Kevin Pollack). Lazlo ha commissionato il sequestro della bella moglie di Oz ed ex-signora Tudeski onde spingerlo a contattare proprio il suo amico Jimmy Tulipano Tudeski (Bruce Willis) che a suo tempo sottrasse al rancoroso malavitoso di Chicago la bellezza di dieci milioni di dollari, soldi che Lazlo sembra intenzionato a recuperare ad ogni costo, anche se in cuor suo il criminale medita una vendetta più drastica, che prevede l’eliminazione di Jimmy.

Ecco un’altra sfacciata operazione tanto per far cassa, confezionata dai produttori hollywoodiani in cerca di franchise fruttiferi da sfruttare ad oltranza, ma questa volta la furba operazione, il primo FBI: Protezione testimoni incassò nel 2000 oltre 100 milioni di dollari con un budget investito di poco piu di 20, non funziona ne su schermo,  dove si sonnecchia e le risate latitano nonostante l’impegno profuso dal cast Willis e Perry in testa, ne tantomeno ai botteghini che nonostante la presenza di una star come Bruce Willis non premieranno la pellicola neanche sotto il profilo degli incassi piuttosto modesti.

Il regista Howard Deutch che sostituisce l’uscente Jonathan Lynn confeziona un sequel poco ispirato, oltretutto basato su un primo capitolo dovertente, ma di certo non memorabile e che in questo sequel sfoggia un ritmo altalenante. Il film alla sua uscita negli States sarà un flop clamoroso tanto da non riuscire neanche a coprire i 30 milioni di budget investiti.

Note di produzione: Bruce Willis in questa occasione è doppiato da Francesco Pannofino, il regista Howard Deutch ha diretto la famosa comedy-romance  anni ’80 Bella in rosa.