Dragonball Evolution, trailer italiano e intervista a Justin Chatwin

Il 10 aprile uscirà in Italia l’atteso film tratto dal manga di Akira Toryama, cartone animato Dragonball, dal titolo Dragonball evolution. Dopo il salto potrete leggere l’intervista fatta a Justin Chatwin e vedere il trailer HD in italiano.

Prima di lasciarvi alle parole dell’emozionato protagonista, vi do alcune notizie sul film: la pellicola, prodotta da Stephen Chow, è stata girata tra le montagne di Durango, nel Messico Settentrionale; James Wong sostiene che Justin sia stato selezionato in quanto convincente nel ruolo di eroe e perfetto nell’incarnare l’innocenza di Goku; Justin d’altro canto si è detto entusiasta di aver partecipato alla realizzazione del film, perché un ruolo del genere, per chi adora il manga è come un sogno che si avvera.

Ora gustatevi intervista e trailer.

E’ la prima volta che sei la star di un film. Quanto era eccitante questo ruolo per te?

E’ veramente eccitante far parte di un film divertente e per tutta la famiglia. Penso che abbiamo reso giustizia al manga originale e spero che sia una pellicola veramente piacevole e affascinante, piena di azione e grandi effetti che tutti possono apprezzare”.

Che tipo di ragazzo è Goku? Come lo interpreti?

E’ un po’ diverso dal personaggio del manga originale, perché nel fumetto esordisce come il maggiore guerriero del mondo, dotato di poteri favolosi, ma il nostro film è più una storia di formazione su un giovane che trova il suo scopo nella vita e chi è realmente. Lui scopre se stesso. Goku ha un notevole arco narrativo, da sfigato del liceo a salvatore del pianeta. Un momento è uno studente liceale che non riesce a integrarsi, per poi subito dopo essere impegnato in questa ricerca incredibile. Goku simboleggia una moralità positiva e onesta. Lui combatte per il bene e la speranza, con l’obiettivo di creare un posto migliore e più tranquillo in cui vivere.

Com’è quando lo incontriamo?

Quando vediamo per la prima volta Goku, la gente pensa che sia un po’ strano. E’ pieno di dubbi interiori e non sa come parlare con le ragazze, ma solo come combattere. Vive con il nonno e non conosce nulla del suo passato. Poi, un giorno il nonno muore e Goku decide di compiere un viaggio per vendicarsi dei colpevoli. L’ultima cosa che il nonno gli ha detto è stato di trovare le sette sfere del drago, che sono speciali e leggendarie.

Lui capisce che compito importante ha davanti e l’impatto che avrà sul mondo?

Lui non lo capisce assolutamente. Inizia come una sorta di asociale un po’ confuso, ma alla fine diventa un eroe che abbraccia il suo destino, trasformandosi nel personaggio che i fan del manga conoscono bene. E’ il classico viaggio dell’eroe, con una persona ingenua che cerca qualcosa.

Pensi che gli adolescenti si identificheranno con Goku, considerando che tanti liceali non riescono a sentirsi integrati?

Credo di sì. Il liceo è un luogo strano, perché gli adolescenti arrivano da tutte le parti della città e spesso non si conoscono, ma viene detto loro di diventare amici, cosa che spesso è difficile. Per me, è stata dura, quindi penso che i ragazzi si identificheranno molto con questo personaggio come ho fatto io. Personalmente, mi sentivo escluso al liceo. Ero un isolato e pensavo ai fatti miei, non ero fico e non volevo far finta di esserlo per integrarmi con il gruppo dei ragazzi popolari. Quindi la scuola è stata un po’ dura per me. Era una lotta per trovare un equilibrio tra integrarsi e allo stesso tempo rimanere la stessa persona. E’ sempre una grande sfida per gli adolescenti.

Era una grande responsabilità interpretare questo popolare e amato personaggio dei fumetti?

E’ una grande responsabilità, perché tanti appassionati amano il personaggio e quindi spero che apprezzeranno la mia interpretazione di Goku. Inoltre, credo che ci sarà anche un pubblico nuovo che non ha mai letto i fumetti.

Puoi descrivere l’aspetto del personaggio?

I fan apprezzeranno la mia apparizione, perché io avevo l’obiettivo di assicurarmi che Goku sembrasse proprio come il personaggio del fumetto, senza risultare completamente ridicolo. Lui inizia come un ragazzo regolare, ma alla fine, quando è Goku a tutti gli effetti, lui ha un’incredibile capigliatura con delle punte. Io sono passato attraverso 30 bombolette di lacca. Non mi sentivo molto a mio agio, perché non sono un grande fan della lacca.

C’è molta azione in questo film. Quanto lavoro è stato necessario?

R: L’azione è stata una grande sfida per me e ho provato un forte stress a riguardo. Ho pensato che avrei rovinato tutto, perché non sarei sembrato un combattente credibile e così tutti gli appassionati del manga avrebbero pensato che sono terribile. Io ero veramente preoccupato perché sono decisamente pelle e ossa, mentre Goku è il maggiore guerriero del pianeta. Poi mi sono detto che non dovevo essere un grande combattente e ho capito che come attore dovevo mostrare le emozioni e il coraggio sul mio volto, esprimendo quanto amavo essere quel guerriero. Ho trovato un modo per rapportarmi a Goku come guerriero attraverso le mia passioni, come per esempio lo sport. Poi, ho incanalato questo entusiasmo e l’energia nel combattimento.

Quali sono le tue passioni sportive?

Io facevo della gare di snowboard quando vivevo a Vancouver, in Canada. Amo lo snowboarding e il kiteboarding, che sono due grandi passioni per me.

L’aspetto fisico deve essere stato divertente, una volta superate queste preoccupazioni, considerando che nella realtà sei un tipo sportivo …

Sì, è stato fantastico. Si può dire che io sono un drogato di adrenalina quando si tratta di sport estremi. Amo la sensazione che si prova nel fare uno sport duro, perché devi essere completamente concentrato. Spesso, c’è un momento di rottura quando sono sul punto di fare qualcosa di veramente pericoloso e sta per succedere qualche cosa di brutto. In quel momento, proprio di fronte al pericolo, mi sento veramente vivo, il mio cuore aumenta le pulsazioni ed è fantastico. Lo adoro. Fare uno sport che ti costringe a un’attenzione intensa è un po’ come la meditazione. Se non ti concentri, cadrai e ti farai veramente male. Ho scoperto che i combattimenti in questo film sono un’esperienza simile e così è diventata una sorta di meditazione, perché io ero veramente concentrato.

Puoi descriverci il tuo allenamento specifico?

Ci siamo allenati con la società di stunt 87Eleven. Loro hanno addestrato degli attori per pellicole come The Bourne Supremacy, 300 e Matrix. Ho svolto un rigoroso campo di addestramento e loro erano meravigliosi. Quindi, mi sono allenato duramente e ho veramente cambiato il mio corpo. Il lavoro sulle arti marziali era fatto apposta per il mio personaggio. Ogni giorno lavoravo per 45 minuti, mi riposavo e poi iniziavo l’allenamento per il combattimento. Loro hanno cominciato a insegnarmi i pugni e i calci base e poi diversi stili, come il karate, il kapaweta e il kung fu. Inoltre, era molto presente anche la Capoeira brasiliana, che è decisamente regolare, simile a una danza ed elegante. Poi siamo passati al lavoro sui cavi, che è stata una vera sfida per me. Noi lavoriamo con i cavi, che poi vengono eliminati dalle inquadrature in postproduzione e così sembra quasi che noi stiamo volando. E’ stato difficile per me, perché dovevo indossare una protezione che faceva male e che non era confortevole.

Hai seguito una dieta speciale?

Avevo un rigoroso piano alimentare. Ho dovuto iniziare facendo sei o sette pasti al giorno. Ho eliminato gli zuccheri e l’alcool, non potevo mangiare pane e pasta, ma solo carne, avocado, frutta e verdura, così come tanti frullati di proteine. E’ stata una dieta salutare, ma anche difficile da rispettare.

Quali sono state le scene d’azione più impegnative nel film?

Quando combattevo con James Marsters (Piccolo) ho avuto delle difficoltà. Entrambi abbiamo preso un pugno in bocca e una ginocchiata nella zona inguinale. E’ diventato un po’ confuso e doloroso, tanto che abbiamo subito delle ferite. Ma l’addestramento ci ha aiutato molto.

Che tipo di ferite hai subito durante le riprese?

Mi sono rotto il pollice del piede facendo una ‘spazzata’. Buona parte del set era pieno di asperità. Noi giravamo sul set di un vulcano e io dovevo eseguire una mossa difficile, che comprendeva abbassarsi e girare il piede. Era come fare la ruota sul terreno. Il mio pollice è rimasto bloccato in una di queste fessure nel cemento del vulcano, ma il piede ha continuato ad andare. Il mio pollice si è girato e mi ha procurato un forte dolore. Ma mi è capitato spesso di subire delle piccole ferite durante le riprese di un film e non c’è problema.

Puoi parlarci del rapporto del tuo personaggio con Chichi, l’interesse amoroso di Goku, interpretato da Jamie Chung?

Jamie è magnifica. Il suo personaggio, Chichi, compare anche nel manga. Goku è affascinato e ossessionato da lei. E’ magnifica, una ragazza veramente affascinante che va in giro con l’atleta migliore e i ragazzi più fichi a scuola. Goku ritiene di non avere assolutamente speranze con lei. Ma poi Goku e Chichi si incontrano nei corridoi, quando lei mi vede fare qualcosa di strano e interessante in cui metto in mostra dei poteri speciali impressionanti e allora mi invita alla festa. Quindi, lui abbandona il nonno per andare a trovarla alla festa ed è allora che il nonno muore, ucciso da una forza malvagia.

Com’è stato lavorare con il leggendario Chow Yun Fat? Eri un ammiratore del suo lavoro?

Ho imparato molto lavorando con Chow. Era veramente affascinante e una persona magnifica. Ha insegnato a tutti il Tai Chi. Ha un grande senso dell’umorismo e scherzava continuamente, ma è decisamente professionale, perché lavora duro e non abbandona mai il set. Ha un notevole talento fisico e il modo in cui sfrutta il suo corpo è favoloso. Presumo che tutto derivi dai film che ha fatto col regista John Woo. Sono un grande ammiratore del lavoro di Chow Yun-Fat e del periodo cinematografico da cui è emerso.

E com’è stato lavorare con James Wong?

James era notevole. Per certi aspetti mi ricorda Steven Spielberg, con cui ho lavorato a La guerra dei mondi. James e Steven sono veramente dolci, tranquilli, riservati e di grande talento. Entrambi sono come dei ragazzini. Steven parla molto di come giocava con i treni da piccolo, facendoli scontrare e filmando tutto. James amava giocare con delle piccole action figure ninja, aggiungendo degli effetti sonori. Inoltre, ha una grande immaginazione infantile.

Puoi riassumerci qual è, a tuo avviso, il fascino del film?

Trovo che la storia sia affascinante, perché mostra il dualismo nell’umanità, il bene contro il male, gli opposti che esistono nella vita e queste forze che si scontrano. Ma in sostanza penso che sia un divertente popcorn movie con dei personaggi magnifici che tutti potranno apprezzare.

Eri un appassionato del manga prima di questo film?

Io conoscevo Dragonball, ma mi sono veramente interessato alla serie quando ho ottenuto la parte. Lo vedevo in televisione quando ero più giovane assieme al fratello minore di un mio amico, che era un grande appassionato. Ritengo che sia diventato veramente popolare per la generazione venuta subito dopo la mia, ma ho sempre pensato che fosse magnifico. Ovviamente, non avrei mai sognato di essere coinvolto con un film di DRAGONBALL, ma quando ho iniziato a lavorarci ho visto ogni episodio della serie televisiva. Ora, sono affascinato e ossessionato da tutto questo fenomeno.

Come hai detto tu stesso, hai lavorato con Steven Spielberg e altri grandi registi fino a questo momento. Come ti hanno ispirato? Queste esperienze ti hanno fornito un senso di fiducia nelle tue abilità?

Non penso che un artista sia sempre fiducioso e, a essere onesti, io probabilmente sono la persona più insicura che conosco, anche se probabilmente tutti noi lo siamo. Ritengo che essere un attore ti renda insicuro, perché non c’è nulla di stabile in questa vita. Io penso sempre che questo potrebbe essere l’ultimo film che faccio (risate). Potrebbe succedere veramente, perché in DRAGONBALL: EVOLUTION io vado in giro con un vestito arancione da ninja, quindi non so cosa succederà o cosa penserà la gente. Non mi sento fiducioso, ma amo lavorare con dei registi magnifici. Adoro recitare in film importanti come questo e interpretare ruoli interessanti.

Gli osservatori nell’industria cinematografica ti descrivono come una stella in ascesa e da tenere d’occhio. E’ eccitante? E quali sono i tuoi obiettivi?

La mia carriera è decisamente eccitante e io amo quello che faccio. Per quanto riguarda gli obiettivi, ritengo che la narrazione sia veramente una parte importante della nostra cultura. In passato, le persone si sedevano intorno al fuoco e gli sciamani della tribù raccontavano delle storie che erano una componente essenziale della vita quotidiana. Penso che ora le pellicole siano una delle ultime cose che ci uniscono e ci mantengono lontani dalla tecnologia rappresentata dai nostri cellulari e dai blackberry. Con un film, noi fuggiamo in una caverna oscura per un paio d’ore, mentre osserviamo delle immagini e sentiamo dei suoni provenienti dallo schermo. Queste sono le nostre storie, quindi se riuscirò a ricevere altre proposte dopo questo film meraviglioso, mi piacerebbe continuare a recitare e magari creare le mie storie personali. Le persone mi hanno fornito delle opportunità magnifiche e io voglio restituire qualcosa.