Con Air, recensione

con_air_ver2 []Cameron Poe (Nicolas Cage) è un ranger dell’esercito, un soldato addestrato e pluridecorato che per difendere la moglie in attesa di un bambino e se stesso,  uccide un tampinatore da bar troppo insistente e violento, visti i suoi precedenti nell’esercito e la sua abilità con armi e difesa personale, il giudice rigetta la legittima difesa e lo condanna a scontare otto anni in un carcere di massima sicurezza.

Cameron durante la detenzione decide volontariamente di non vedere la sua bambina,  la vedrà una volta scontata l’intera pena lontano da sbarre e secondini, intanto la premurosa moglie gli permette di vederla crescere spedendogli periodicamente foto e lettere con cui Poe riesce a superare indenne l’isolamento e la lontananza dai suoi cari.

Giunto il momento di tornare a casa Poe si ritrova imbarcato sul Con-Air, aereo cargo utilizzato per il trasporto di detenuti, con la crema della criminalità deviata, più un detenuto molto speciale, il famigerato Cyrus Vaiolo Grissom (John Malkovich).

Sarà proprio Grissom con l’aiuto di un altro paio di detenuti a dirottare l’aereo per una spettacolare evasione in volo, e mentre a terra l’agente Vince Larkin (John Cusack) cerca di porre rimedio al disastro, sul cargo Poe dovrà sopravvivere e fingersi alleato degli evasi, menetre escogita un piano per salvarsi la pelle.

Tipico prodotto made in Bruckheimer, già dai titoli di testa atmosfera e colonna sonora portano in calce al firma del re degli action ultrapatinati, in mano al collega Michael Bay il film avrebbe preso sicuramente una piega più seriosa.

Invece il regista Simon West (La figlia del generale) gran mestierante, cerca la strada dell’ironia esagerando in tutto, a cominciare da un Nicolas Cage improbabile eroe action con canotta e fluente chioma, sino ai villain di lusso John Malkovich e Steve Buscemi, la scelta di due attori così versatili aiuta la messinscena e accentua lo humour di tutta l’operazione.

Fracassone oltre ogni limite, visivamente intrigante e oltremodo fumettoso. un popcorn-action-movie che ha la fortuna e l’imprevedibiltà di non prendersi mai troppo sul serio, l’atmosfera è quella di un altro action decisamente più carico, ma sempre molto ironico, il The Rock di Bay, e se nel film di Bay era un superbo Sean Connery a fare la differenza, qui ci pensa Malkovich a dare un tono a tutta l’operazione.

Con air è sconsigliatissimo a chi non ama l’action a tutto tondo, ma anche a chi pecca di senso dell’umorismo, ad entrambe queste categorie potrebbe venire in mente di prendere sul serio un’operazione smaccatamente autoironica, concepita oltre che per intrattenere, anche per dissacrare rispettosamente il genere cui si ispira.