Cockneys vs Zombies, recensione in anteprima

Nella zona est di Londra durante degli scavi in un cantiere viene rinvenuta un’antica cripta, al cui interno dei cadaveri ancora in vita mordono infettandoli alcuni operai…sarà l’inizio della fine. Altrove i fratelli Andy (Harry Treadaway) e Terry (Rasmus Hardiker) decidono di rapinare una banca per salvare la casa di riposo dove vive il loro nonno (Alan Ford). Nel frattempo un mortifero virus si propaga trasformando gli abitanti della zona in zombie carnivori.

Con una borsa piena di soldi, un paio di ostaggi e un terzetto di complici, Andy e Terry dovranno raggiungere la casa di riposo, recuperare il nonno, schivare centinaia di zombie e lasciare la zona che nel frattempo è stata chiusa dall’esercito…

Il regista tedesco Matthias Hoene, dopo un po’ di gavetta nell’home-video, debutta su grande schermo con una spassosa ed efferata comedy-horror a  base di zombie. Se il regista Edgar Wright per il suo memorabile L’alba dei morti dementi si ispirava al maestro Romero, il debuttante Hoene per la sua prima parodia-zombie ammicca ad un altro classico del filone cadaveri ambulanti, Il ritorno dei morti viventi di Dan O’Bannon.

Quello che più colpisce di Cockneys vs. Zombies, a parte uno humour nero davvero efficace, gag particolarmente ispirate ed attori in gran forma e la qualità degli effetti speciali, che tra make-up tradizionale ed effetti in una CGI di qualità sorprendente regala a questo omaggio al filone survival-horror svariati punti, senza contare che la parte prettamente splatter dell’operazione è senza freni, quindi aspettatevi sangue ed interiora a palate.

Cockneys vs. Zombies sfrutta molti degli elementi tipici della crime-comedy britannica, quella di Guy Ritchie tanto per intenderci e si rivela così azzeccato da inserirsi in un’ideale trilogia di parodie con zombie insieme al già citato L’alba dei morti dementi e all’americano Benvenuti a Zombieland.

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Note di produzione: nel cast figurano anche Michelle Ryan, Honor Blackman e Georgia King