Che fine ha fatto Barret Oliver?

Torniamo ad occuparci delle meteore hollywoodiane dando uno sguardo alla carriera dell’attore Barret Oliver divenuto famoso per il suo Bastian ne La storia infinita, film fantasy che nel 1984 lo ha visto lanciatissimo dopo aver transitato nel serial Supercar (1982) e nel primo episodio dell’Incredibile Hulk (1981), oltre al dramma a sfondo bellico Fratelli nella notte (1983) diretto dal Ted Kotcheff di Rambo con protagonista Gene Hackman.

Tutti i ruoli offerti ad Oliver che seguiranno negli anni di’80 saranno diretta conseguenza della popolarità ottenuta con La storia infinita e quindi a sfondo fantastico o fantascientifico, così dopo aver partecipato al cortometraggio Frankenweenie dell’esordiente Tim Burton arrivano in sequenza D.A.R.Y.L. (1985) in cui interpreta un ragazzino figliato da un sofisticato esperimento scientifico, il nipotino David nel dittico di Ron Howard con nonnetti e alieni Cocoon-L’energia dell’universo (1985) e Cocoon 2-Il ritorno (1988), un ragazzino con poteri telepatici che tiene in scacco la sua famiglia nell’episodio Prigionieri di Anthony del film Ai confini della realtà (1986).

Gli anni ’80 si chiudono con il letterario Il giardino segreto (1987) e il sequel Cocoon-Il ritorno e arriva l’ultima parte della carriera di Barret che ormai ha diciassette anni e per lui i ruoli da ragazzino sono off-limits, infatti apparirà per l’ultima volta su grande schermo nel 1989 nella black-comedy Scene di lotta di classe a Beverly Hills di Paul Bartel.

Barret Oliver dopo aver abbandonato le scene si è dedicato alla sua passione per la fotografia insegnandola in quel di Los Angeles e organizzando workshop, nel 2008 ha pubblicato un libro sull’argomento A History Of The Woodburytype.

Gli scatti di Oliver sono stati esposti in diverse mostre ed utilizzati in svariate pellicole, tra i suoi lavori più recenti fotografo di una campagna per la Guinnes e fotografo di scena nel dramma-romance Ritorno a Cold Mountain (2003) di Anthony Minghella.