Cavalli, recensione

In un’Italia rurale di fine ottocento, sullo sfondo degli Appennini, seguiamo la storia di due fratelli, Pietro e Alesssandro (Vinicio Marchioni e Michele Alhaique), tanto diversi caratterialmente quanto legati da un rapporto forte che prescinderà destino, crescita e accadimenti che si porranno sulla loro strada, portandoli a diventare adulti lontani l’uno dall’altro, ma sempre uniti nell’amore comune per due puledri regalati loro dal padre all’indomani della morte della madre. Alessandro, il ribelle della famiglia, che sogna prima la città e poi di varcare il confine delineato dalle montagne per vivere un mondo di avventure, si troverà spesso nei guai a causa del suo carattere orgoglioso e della sua irrefrenabile voglia di fuga. Pietro dal canto suo sogna invece di fare l’allevatore e di avere una famiglia con dei figli, da poter crescere nei luoghi che l’hanno visto nascere. Sarà la notizia dell’imminente morte del padre a vedere i due fratelli riuniti, sempre pronti a supportarsi a vicenda e a confrontarsi con un destino avverso che sembra non voler dare loro la pace tanto anelata.

Il regista esordiente Michele Rho per questo racconto di formazione sceglie la giusta chiave di lettura, puntando alla semplicità per narrarci un dramma a sfondo famigliare asciutto ed intenso,  narrato con un occhio di riguardo per lo spettatore, cosa piuttosto rara quando si parla di cinema d’autore e per questo oltremodo efficace nel tratteggiare un suggestivo scenario montano d’altri tempi, in cui si muovono personaggi credibili che ci hanno ricordato, in una gradevole digressione intimista ed autorale, alcune delle dinamiche narrate nell’ottimo Vento di passioni di Edward Zwick, altro buon dramma famigliare d’oltreoceano allestito in quesl caso con una corposa deriva romance e supportato da un cast stellare.

Cavalli grazie ad un cast di calibro, su cui spicca un intenso Vinicio Marchioni, riesce a cogliere la semplicità e rudezza di un’epoca e di mentalità che vivevano al di fuori delle odierne sfumature, in cui tutto era bianco o nero e dove la natura scandiva esistenze e quotidiano, un microcosmo tanto fascinoso quanto spietato che Rho ha saputo raccontare con i ritmi giusti, quelli che riescono a miscelare a dovere intrattenimento e contenuti.

Note di produzione: nel cast figurano anche Asia Argento, Giulia Michelini, Pippo Delbono e Andrea Occhipinti. L’attore Vinicio Marchioni è noto al grande pubblico per il ruolo del Freddo nella serie tv Romanzo Criminale. Il film, basato sull’omonimo racconto di Pietro Grossi, è transitato in concorso alla sessantottesima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Controcampo italiano.