Buried, un thriller indipendente sconvolge il Sundance

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Visto che questo outsider del Sundance Film Festival ha entusiasmato critica e terrorizzato il pubblico della rassegna, abbiamo pensato bene di dedicargli un bell’approfondimento, naturalmente stiamo parlando del thriller Buried, un film che nella sua semplicità spartana e intensa carica ansiogena potrebbe diventare ben presto un cult.

Buried è figlio di molto del cinema di ultima generazione che punta al realismo e al coinvolgimento totale del pubblico con tanto di  semplice e intenso ritorno emotivo, e ha radici in molto dell’immaginario ansiogeno e fobico di sempre, insomma il gioco del sepolto vivo ha illustri predecessori, letterari, cinematografici e persino televisivi, qualcuno ricorderà la regia di Tarantino in un episodio speciale di CSI, Sepolto vivo /Grave Danger, in cui un membro della squadra della scientifica di Las Vegas viene rapito e sepolto in una bara di plexiglass.

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Il regista che ha avuto questa idea folgorante a zero location e zero budget è il trentaseienne Rodrigo Cortes, sei lungometraggi alle spalle e un’indole da filmaker d’assalto, nel progetto coinvolto l’attore Ryan Reynolds, lo ricordiamo brillante e fascinoso in Ricatto d’amore accanto a Sandra Bullock, e in versione mutante accanto a Hugh Jackman nello spin-off X-Men le origini: Wolverine, Reynolds unico membro del cast  non ricorda proprio con entusiasmo la claustrofobica esperienza.

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Naturalmente la trama è di una banalità disarmante, Paul Conroy è un cittadino americano con un contratto da autista in Iraq, dopo un attacco rapido e improvviso al suo convoglio, si risveglierà  sepolto in una bara, con un accendino, un telefono cellulare e qualche brandello di memoria dell’accaduto, purtroppo l’aria scarseggerà ben presto e la morte sembrerà la sola via d’uscita.

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Come avrete capito quasi tutta l’ansiogena operazione è basata sulla performance del protagonista che secondo qualche critico ha del fenomenale, come peraltro la regia di Cortes, che specifica che il film dura novantaquattro minuti, e la riserva d’aria del protagonista solo novanta, un incubo in tempo reale, nessuno ha spoilerato il finale ho raccontato particolari, tutti rispettano questo piccolo gioiello di tensione, vedremo se alla luce dei fatti si rivelerà un piccolo cult come già qualche addetto ai lavori lo definisce, paragonandone il finale a classici come I soliti sospetti o Il sesto senso.