ATM-Trappola mortale, recensione

Corey (Josh Peck) e David (Brian Geraghty), due colleghi di lavoro ed amici sono in procinto di festeggiare il Natale ad un party organizzato dalla società per cui lavorano, i due sono consulenti finnaziari. Quando Corey rivela all’amico che la graziosa collega d’ufficio Emily (Alice Eve) sta per esser trasferita in altra sede, David prende il coraggio a due mani e proprio durante il party natalizio chiede alla ragazza di poterla accompagnare a casa, lei accetta e Corey, anche lui in cerca di un passaggio si accoda da perfetto terzo incomodo, facendo irritare non poco l’amico. Durante il tragitto verso casa Corey chiede se si può fare una sosta per prelevare del contante ad un vicino bancomat, Corey riluttante accetta, ma quando i tre si ritroveranno all’interno dell’ATM scopriranno che nel frattempo al’esterno un inquietane tipo con indosso un giaccone e con il volto coperto sembra attendere la loro uscita, quando l’uomo massacrerà un passante proprio di fronte a loro, i tre ragazzi capiranno di essere finiti nelle mire di uno maniaco omicida.

ATM-Trappola mortale è basato su uno script dello sceneggiatore Chris Sparling, già autore del thriller Buried-Sepolto, mentre la regia è dell’esordiente David Brooks che bisogna ammettere dopo un incipit poco promettente, dove si delineano con una certa fatica i tre personaggi principali, entra nel vivo e si concentra su un ansiogeno gioco del gatto col topo orchestrato con dovizia e una buona dose di tecnica, elementi che permettono a Brooks di portare a casa un discreto divertissement all’insegna del low-budget.

Considerando le limitazioni imposte da un’unica location, le credibili perfomance dell’intero cast e la tecnica ineccepibile dell’esordiente Brooks ATM-Trappola mortale rispetta appieno clichè e dinamiche del thriller, con qualche minima digressione orrorifica che si limita ad un boogeyman dal look piuttosto efficace e a qualche guizzo violento, ma il tutto oltremodo misurato e puntato a creare più tensione che altro, anche se di certo non siamo a livelli eccelsi come quelli toccati ad esempio  dal Frozen di Adam Green che resta un piccolo gioiello per il filone.

L’importante in operazioni come questa è non aspettarsi troppo e visto che la messinscena va oltre il tipico prodotto concepito per una veloce fruizione casalinga, senza dubbio il film di Brooks vale molto di più di tante sopravvalutate e blasonate pellicole che approdano nelle nostre sale.

Nelle sale a partire dal 17 febbraio 2012

Note di produzione: tra i crediti dei tre protagonisti segnaliamo le comedy Lei è troppo per me e Sex and the City 2 per Alice Eve, Fa’ la cosa sbagliata per Josh Peck e The Hurt Locker e Bobby per Brian Geraghty.