Apartment 143, recensione in anteprima dell’horror Emergo

Un team di tre studiosi di parapsicologia (Michael O’Keefe, Rick Gonzalez, Fiona Glascott) decide di studiare una serie di eventi inspiegabili, di potenziale natura sovrannaturale, che si stanno manifestando nella dimora del padre single e vedovo Alan White (Kai Lennox). Sembra che dopo la morte della moglie i fenomeni abbiano seguito lui è i suoi due figli (Damian Romano e Gia Mantegna) anche nel nuovo appartamento.

Oggetti che si spostano e scompaiono, temperatura che subisce improvvisi cali, porte che si aprono e chiudono da sole, rumori assordanti e telefoni e campanelli che squillano a vuoto, i tre studiosi si troveranno di fronte a tutto il tipico repertorio da casa infestata, ma la loro incursione svelerà anche un traumatico passato famigliare, divenuto focolaio per un violento fenomeno di poltergeist che in un crescendo di terrore evolverà in quello che sembra a tutti gli effetti un caso di possessione.

Apartment 143 aka Emergo è stato lanciato come il Paranormal Activity spagnolo, ma in realtà questo mockumentary horror diretto dall’esordiente Carles Torrens e scritto e prodotto dal Rodrigo Cortes di Buried – Sepolto è di molto superiore all’ormai fiaccato franchise americano, che ricordiamo sta per varare il prossimo novembre il suo quarto capitolo.

Torrens usa il formato found footage in maniera egregia, tanto che l’effetto mal di mare tipico di alcune riprese è ridotto ai minimi termini, mentre lo script di Cortes prende spunto ed omaggia il classico Poltergeist di Tobe Hooper, aggiungendovi di suo un’intrigante digressione in stile Esorcista molto ben approcciata dalla giovane Gia Mantegna, che si dimostra inquietante ed irritante quel tanto che basta per rendere credibile la sua tormentata adolescente colma di rancore.

Apartment 143 dimostra che il formato ha ancora qualcosa da dire, anche se dobbiamo ammettere che il continuo e reiterato ricorso da parte dei produttori al formato mockumentary sta diventando imbarazzante, ma in questo caso bisogna dire che tutto funziona a dovere e il cast per una volta non si aggira davanti ala macchina da presa senza sapere esattamente cosa fare, molti lo definirebbero un approccio naturale e realistico tipico del formato, noi preferiamo definirlo uno spreco di tempo e in alcuni casi una palese mancanza di talento.

Speriamo che il film venga distribuito nelle nostre sale, anche se noi continuiamo a pensare che questo tipo di formato debba essere fruito in home-video, visto che la sala cinematografica ci sembra oltremodo dispersiva e penalizzante, tanto che in alcuni casi si arriva a perdere un buon cinquanta per cento di incisività a livello di tensione ed atmosfera.

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Note di produzione: il film è una produzione interamente spagnola girata però in lingua inglese; del cast segnaliamo i volti noti Gia Mantegna, figlia dell’attore Joe Mantegna, già vista nel thriller-remake And Soon the Darkness e Rick Gonzalez visto nella serie tv Reaper – In missione per l’inferno.