Annapolis, recensione

Il giovane Jake Huard (James Franco) lavora in un cantiere navale sotto la direzione del padre, ma il suo desiderio più grande è quelllo di entrare alla prestigiosa accademia militare di Annapolis come aveva promesso alla madre prima della dua morte.

Fortuna vuole che nonostante i suoi punteggi piuttosto bassi, la caparbietà e le doti atletiche di Huard, il ragazzo è un talentuoso pugile, gli permettano comunque di accedere ai difficilissimi corsi che per un anno intero lo vedranno sottoposto ad una serie di test fisici e psicologici di enorme durezza.

I primi tempi saranno piuttosto difficili, il carattere orgoglioso di Huard si scontrerà con le ferree regole dell’accademia e con qualche compagno di corso, visto che il gioco di squadra non è proprio il forte del giovane allievo, ma se da una parte Huard si farà qualche nemico tra i superiori, dall’altra conoscerà il guardiamarina Ali (Jordana Brewster), fascinosa ragazza sua istruttrice che sembra avere un debole per lui e l’ufficiale Burton (Donnie Wahlberg), quest’ultimo non solo ha appoggiato a suo tempo l’ingresso di Huard ai corsi, ma l’aiuterà ad allenarsi quando il ragazzo deciderà di affrontare un torneo di boxe organizzato dall’accademia.

Il regista americano di origini taiwanesi Justin Lin, noto per aver diretto tre dei cinque capitoli della serie Fast & Furious tra cui il recentissimo campione d’incassi Fast & Furious 5, lo stesso anno in cui gira la trasferta nipponica del franchise Fast & Furious: Tokio drift si cimenta anche con questo dramma a sfondo militar-sportivo confezionando una sorta di rivisitazione per le nuove generazioni del classico anni ’80 Ufficiale e gentiluomo.

E’ indubbio che Annapolis provi a ricalcare gli elementi che hanno reso vincente il film con Richard Gere, in questo caso fruisce anche di un cast di giovani promesse a partire da James Franco, senza contare che l’aggiunta dell’elemento sportivo in questo caso rafforza uno script che se durante la visione da una forte sensazione di già visto, dall’altra risulta piuttosto dinamico grazie ad un regista che sembra conoscere bene cosa piace al grande pubblico.

Annapolis risulta così una pellicola piuttosto riuscita, non certo per contenuti e dinamiche all’insegna dello scontato, quanto per la solidità del comparto intrattenimento dove tutti gli elementi che potevano trasformarsi in limiti e difetti vengono sfruttati invece  dal regista per dinamicizzare lo script, trasformandoli cosi in punti di forza, insomma di certo niente di trascendentale, ma un film che potrebbe risolvere in positivo una serata da zapping cronico.

Note di produzione: Nel cast troviamo Jordana Brewester e Tyrese Gibson entrambi nel cast della serie Fast & Furious, il film negli States è stato un flop, mentre ha avuto un enorme successo in formato DVD con oltre quattro milioni di copie vendute. La Marina degli Stati Uniti ha bocciato il copione del film è non ha voluto in nessuna forma supportare le riprese, in un comunicato ha spiegato le motivazioni: la storia descritta nello script non ritrae accuratamente l’Accademia, i suoi standard per la formazione e i suoi metodi di plasmare mentalmente, moralmente e fisicamente gli allievi per il servizio nella Marina degli Stati Uniti.