Annabelle 2: Creation, la recensione in anteprima

Pronti al ritorno di Annabelle? Bene, perché Annabelle 2: Creation è il secondo capitolo di questa saga diretto stavolta da David F. Sandberg (Lights Out: Terrore Nel Buio) che con il primo film nel 2014 incassò nei box office di tutto il mondo un totale di circa 257 milioni di dollari: il nuovo film è prodotto ancora una volta da Peter Safran e James Wan, che insieme hanno dato vita anche ai successi dei film della serie di L’Evocazione:The Conjuring.

In Annabelle 2: Creation sono trascorsi 12 anni dopo la tragica morte della figlia di un -ormai ex- produttore di bambole e sua moglie; la coppia decide di accogliere in casa una suora e alcune giovani ragazze provenienti da un orfanotrofio distrutto. Il male, però, è in agguato.

La bambola demoniaca

Sandberg dirige il film da una sceneggiatura di Gary Dauberman, scrittore anche di Annabelle.  Nel film sono protagonisti Stephanie Sigman (Spectre), Talitha Bateman (La Quinta Onda), Lulu Wilson (l’imminente Ouija 2, Liberaci dal Male), Philippa Anne Coulthard (After the Dark), Grace Fulton (Badland), Lou Lou Safran (The Choice), Samara Lee (Fox Catcher-Una Storia Americana, The Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe), Tayler Buck al suo debutto al cinema Anthony LaPaglia (Senza Traccia) e Miranda Otto (Homeland per la Showtime, la trilogia di Il Signore degli Anelli).

Il Giudizio de Il Cinemaniaco

Annabelle 2: Creation è un film che non regala nessuna novità al genere e, seppur è un sequel, Sandberg riesce a confezionare una storia che riesce a reggersi tutto sommato fino alla fine; certo, ci sono delle scene in cui la risata parte spontanea, ma sono effettivamente meno di quanto si potrebbe pensare.

Voto 6.5

Scheda Film | Annabelle 2: Creation