Alvin Superstar, recensione

Alvin, Simon e Theodore sono tre scoiattolini che proprio in prossimità delle festività natalizie si ritrovano senza casa, infatti il loro albero situato in un foresta viene abbattuto per farne tradizionale abete natalizio che adornerà gli uffici di una casa discografica di Los Angeles.

Giunti nella Città degli angeli i tre faranno la conoscenza del musicista David Seville (Jason Lee) che sta attraversando un periodo decisamente difficile dopo aver ricevuto l’ennesimo rifiuto per un suo brano dall’ex-compagno di college Ian Hawke (David Cross), ora a capo della casa discografica Jett Records ed essere stato mollato dalla sua ragazza nonchè vicina di casa Claire  Wilson (Cameron Richardson).

Tornato a casa Dave scopre nottetempo i tre scoiattolini a far baldoria nella sua cucina, nulla di strano se non fosse che li becca a cantare un’accattivante versione del classico Only You scoprendo che i tre oltre a parlare sono dotati di un ugola d’oro che se unita alle sue composizioni potrebbe rivelarsi la grande occasione tanto cercata, così Dave fa un patto col peloso trio offrendogli un rifugio e cibo a volontà in cambio di qualche esibizione che si rivelerà un grande successo.

I famosissimi e decisamente longevi Chipmunks entrano nel nuovo millennio e approdano sul grande schermo in un film diretto da Tim Hill, esperto regista di film d’animazione che dopo qualche esperienza con la star del piccolo schermo Spongebob e il sequel Garfield 2, ripropone l’intrigante ricetta del live-action ad alta tecnologia che lo ha visto di recente cimentarsi anche con L’orso Yoghi in 3D, per raccontare una esilissima fiaba a sfondo natalizio che se sfoggia un’intrigante messinscena indirizzata ai più piccini, manca dell’appeal necessario a catturare l’attenzione degli spettatori più adulti.

Tecnicamente Alvin Superstar è ineccepibile, il repertorio musicale spassoso e i  piccoli protagonisti adorabili, ma la storia viaggia su dialoghi privi di verve e situazioni sin troppo prevedibili affinchè riescano ad  attrarre un pubblico over 10, si farà molto meglio con il sequel Alvin Superstar 2 che guadagnerà punti sia nei dialoghi che tecnicamente, senza contare il debutto su grande schermo delle irresistibili Chipette.

Note di produzione: Negli States esordio col botto per il film che alla sua uscita si piazza secondo subito dietro al fanta-apocalittico Io sono leggenda, incassando worldwide oltre 360 milioni di dollari a fronte di un  budget investito di 60.