13, recensione in anteprima

Vince (Sam Riley) e la sua famiglia si ritrovano indebitati fino al collo per pagare le spese mediche del padre finito ricoverato in ospedale con gravi traumi, un ricovero che costringerà Vince, la madre e la sorella a vendere la casa per far fronte ai debiti, lasciandoli di fronte ad un futuro incerto.

Vince mentre attende di prendere un attestato professionale di elettricista si arrangia facendo piccoli impianti ed è proprio durante uno di questi interventi che scopre che un suo cliente ha trovato il modo di guadagnare una montagna di soldi in una sola giornata, incuriosito proverà a scoprire di più, ma senza risultato.

La successiva morte del cliente per un accidentale overdose d’eroina darà l’occasione a Vince di recuperare una misteriosa raccomandata pervenuta all’uomo, al cui interno scoprirà delle dettagliate istruzioni, Vince pur sapendo il rischio a cui sta andando incontro si sostituirà al suo cliente e seguendo le istruzioni si ritroverà lontano da casa, pedinato dalla polizia e costretto a giocarsi la vita per scommessa.

Difficilmente operazioni remake come questo 13 funzionano, in special modo quando si tratta di film che miscelano i crismi del cinema d’autore, capace di far di low-budget virtù, al cinema di genere nel senso più puro del termine, come accadeva appunto in quel gioiello minamilista di 13-Tzameti dal franco-giorgiano Gèla Babluani, ma in questo caso l’idea di affidare la versione americana al medesimo regista dell’originale risulta vincente e soprattutto funzionale e riesce a non snaturare l’operazione.

Babluani fruisce di un giovane e talentuoso protagonista come l’inglese Sam Riley che già avevamo apprezzato sia nella biopic Control che nell’intrigante Franklin e che ricorda molto un DiCaprio in una versione più tormentata, supportandone l’ottima performance con un cast solidissimo composto dai veterani Ben Gazzara, Mickey Rourke e Ray Winstone, dal nuovo divo action Jason Statham, senza dimenticare naturalmente le nuove leve, in questo caso rappresentate dal rapper 50 Cent e dal figlio d’arte Alexander Skarsgard, noto per il ruolo del vampiro Eric Northam nel serial True Blood.

Solo con la metà dei nomi citati si poteva già allestire un crime coi fiocchi, quindi Babluani gioca sul sicuro ripercorrendo con un budget piu sostanzioso le proprie orme e confezionando un thriller asciutto, senza fronzoli, in cui la tensione funziona a corrente continua, il che per un film di questo tenore è già una garanzia.

Note di produzione: ritroveremo il protagonista Sam Riley nell’atteso On the Road adattamento del romanzo di culto di Jack Kerouac, nel cast c’è anche David Zayas che oltre ad un ruolo fisso nel cast del serial Dexter nei panni del detective Angel Batista, insieme a Rourke e Statham ha recitato nell’action di Stallone I mercenari.