10 regole per fare innamorare, recensione

Marco (Guglielmo Scilla) è uno studente fuori sede che ha lasciato l’università per dedicarsi all’insegnamento ai bambini e alla poesia e che un bel giorno si prende una cotta stratosferica per Stefania (Enrica Pintore) una neolaureata in lettere, bellissima e decisamente fuori dalla sua portata, perchè Marco ha un enorme problema, è una frana nell’approciare le donne e questo per lui è un continuo motivo di derisione da parte dei suoi tre vivaci coinquilini Mary (Fatima Trotta), Paolo (Pietro Masotti) e Ivan (Piero Cardano). Visto che non bastava la fase depressiva post-colpo di fulmine, a complicare la vita del povero Marco ci si metterà la visita a sorpesa del padre Renato (Vincenzo Salemme), chirurgo plastico marpione e divorziato che non solo è ancora convinto che il figlio frequenti l’università e stia preparando la tesi, ma si metterà in testa di dargli una mano impartendogli 10 infallibili regole per conquistare Stefania e visto che l’amore è tutt’altro che una scienza esatta il disastro è dietro l’angolo.

Il regista Cristiano Bortone, dopo l’esordio in solitaria con il toccante Rosso come il cielo, decide di confezionare una leggerissima teen-comedy romantica puntando ad un protagonista, Guglielmo Scilla, partorito dalla sin troppo affollata fucina di talenti made in YouTube e che bisogna ammettere possiede la spontaneità necessaria a fornire una performance dignitosa che va ben oltre le aspettative,  anche perchè il film è cucito su misura per sfruttare il suo alter ego internettiano con tanto di voce fuori campo.

10 regole per fare innamorare non pretende null’altro che intrattenere, quindi se si cerca uno sguardo sulle nuove generazioni o qualsiasi spunto che vada oltre una visione fumettosa, spiritosa e a tratti ingenua dell’universo amoroso questo non è il film giusto, perchè Bortone oltre ad una confezione gradevolmente colorata mette in scena un vademecum amoroso che definire light è dire poco, ma quando si cerca dell’intrattenimento a tutto tondo e l’età degli spettatori a cui è indirizzato il film è ben definita, queste caratteristiche possono senza dubbio rappresentare un limite, ma non per forza un difetto.

10 regole per fare innamorare però non rientra nel target di quelle stucchevoli commedie a tinte romance in stile Scusa ma ti voglio sposare, tanto per fare un esempio, ma resta a mezzavia tra un cinema indirizzato al popolo di internet che fruisce tutto alla velocità di un click, anche i rapporti interpersonali e una cura per la confezione che è tipica di tanto cinema comedy americano e che permette al film di Bortone di elevarsi una spanna sopra tante produzioni pseudo-cinematografiche che non si sa come riescono ad approdare in sala, invece che limitarsi ad una prima serata televisiva.

Curiosità: abbiamo notato una vaga somiglianza tra il personaggio di Scilla e il Godai protagonista della serie anime Maison Ikkoku aka Cara dolce Kyoko. Gli oltre 50 video di Scilla caricati su YouTube con lo pseudonimo di Gu hanno raggiunto 45 milioni di visualizzazioni.

Note di produzione: alla sceneggiatura ha collaborato Fausto Brizzi. Scilla è già apparso nelle commedie Una canzone per te e Matrimonio a Parigi. La colonna sonora include il brano Distratto, interpretato da Francesca Michielin vincitrice della quinta edizione del talent show X-Factor.